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di Antonio Valenza

Non potevamo esimerci dal ricordare questo libro.

Si tratta della mai risolta “questione meridionale” passando in rassegna tutte le problematiche sociali ed economiche.

Ci si interroga sulle dinamiche che ancora oggi caratterizzano il sistema politico e il modello macro economico elaborato per il Mezzogiorno.

La domanda che sorge spontanea leggendo le pagine di questo libro è se esiste una vera e propria volontà da parte delle istituzioni di risolvere l’enorme divario che ancora oggi segna il solco tra Nord e Sud.

Gramsci individua nella alleanza tra proletariato urbano e rurale l’unica traiettoria percorribile per avviare un processo rivoluzionario.

Ecco un passaggio interessante: “Il proletariato può diventare classe dirigente e dominante nella misura in cui riesce a creare un sistema di alleanze di classi che gli permetta di mobilitare contro il capitalismo e lo Stato borghese la maggioranza della popolazione lavoratrice, ciò che significa, in Italia, nei reali rapporti di classe esistenti in Italia, nella misura in cui riesce a ottenere il consenso.”.

Che cosa ci è piaciuto?

L’opera è un vademecum che resta valido ancora oggi nonostante sia stato scritto nel 1926.

Cosa non ci è piaciuto?

L’opera rimasta in alcuni tratti incompiuta non è di agevole comprensione.

“A distanza di quasi 100 anni le riflessioni di Antonio Gramsci restano quanto mai attuali: “Il Mezzogiorno non ha bisogno di leggi speciali e di trattamenti speciali. Ha bisogno di una politica generale, estera ed interna, che sia ispirata al rispetto dei bisogni generali del paese e non di particolari tendenze politiche o regionali”(A. Gramsci, “La questione meridionale”).

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