di Stefania Giuliano

Banana Yoshimoto

Feltrinelli, 1987, ebook o nella raccolta Kitchen.

L’ AUTRICE

Mahoko Yoshimoto (吉本真秀子) ha scelto lo pseudonimo “Banana” perché lo riteneva simpatico e androgino.

E’ nata e cresciuta in un ambiente culturalmente molto stimolante (padre noto filosofo, sorella ideatrice di manga).

Il suo stile, che ricorda molto per evocazione ionica le graphic novel giapponesi, ha fatto apprezzare le sue opere in tutto il mondo.

Molto legata all’Italia che, tra l’altro, ha accolto per prima la sua raccolta di racconti (Kitchen), traducendola nella nostra lingua, Banana frequenta diversi artisti nostrani.

IL RACCONTO

Satsuki è una giovane studentessa giapponese che deve affrontare la scomparsa prematura dell’amato Hitoshi, cercando di sconfiggere in ogni modo il dolore della nostalgia e il tormento dei ricordi.

In un connubio di magia spirituale e incontro d’anime con personaggi estremamente eccentrici, il superamento dell’alienazione sociale verrà esaminato sotto molti aspetti.

CHE COSA CI È PIACIUTO

La grandissima attualità dei temi affrontati mette in condizione il lettore di credere che sia stato scritto nel 2018.

CHE COSA NON CI È PIACIUTO

I colpi di scena sono sbalorditivi come l’arrivo di Natale il 25 dicembre.

CITAZIONE

«Prego con tutto il cuore che solo l’immagine della ragazza che ero resti per sempre al tuo fianco.»

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