Alison Belsham

Newton Compton, 2018, 382 pagine

di Rocco Lombardi

L’ AUTRICE

Cazzeggiando sul suo profilo Instagram, si capisce subito che tipo è Alison Belsham.

Inglese, bionda e per nulla “social”, sfoggia diverse foto di tatuaggi che, oltre ad averle permesso di scrivere un best seller al suo esordio, sono diventati una sua grande passione.

Con “The Tattoo Thief”, tradotto a nostro parere in maniera becera ne “Il tatuatore”, ha, infatti, trionfato al Bloody Scotland Crime Writing Festival, il prestigioso premio internazionale scozzese per il “Crime Writing”.

IL ROMANZO

In una Inghilterra divisa tra l’antonomastico stile borghese e la più sfrenata follia dei “tatuati” si intrecciano le vite dell’ispettore Sullivan, giovane credente che dedica la sua vita a carriera e famiglia e Marni, artista della pelle con una storia difficile alle spalle e un figlio adolescente che cerca di essere il più lontano possibile dal mondo di tatuaggi e tatuatori.

Una serie di sanguinosi omicidi porteranno alla luce personaggi estremamente angoscianti e menti criminali talmente complesse da far letteralmente rabbrividire.

Stupisce sin da subito la truculenta caratterizzazione dei “cattivi” ma le descrizioni dei luoghi riescono quasi a evocare l’odore di sangue, sofferenza e morte.

CHE COSA CI È PIACIUTO

Lo stile è originale, la storia funziona e il dedalo della mente criminale è costruito in maniera impeccabile.

Superbo.

CHE COSA NON CI È PIACIUTO

La traduzione del titolo in italiano è pessima.

CITAZIONE

Piuttosto che riportare una frase, cercheremo di descrivervi un’immagine:

Un laboratorio di tassonomia dove la pelle conciata è quella di un uomo.

 

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